Photo ZZAM! Agency - Pietro Lofrano
E’ stato un Gran Trail Courmayeur ricco di novità, ma soprattutto di sorprese. La prima è andata in scena nei giorni precedenti la partenza del GTC100, quando il vincitore delle ultime due edizioni, Simone Corsini, ha deciso di “scalare” sulla distanza più breve del GTC55, dando di fatto il via libera agli altri pretendenti al (suo) trono. Le sorprese, però, non sono finite. Pronti, via e nei primi km di gara una trentina tra i 565 atleti partiti hanno sbagliato percorso, prendendo il sentiero del GTC55, dopo Arpy. Tra questi c’era anche Martin Perrier, uno dei grandi favoriti per la vittoria finale, che quindi è stato costretto al ritiro.
Davanti, in quel momento, c’era Sangé Sherpa: l’atleta Kailas Fuga ha iniziato la notte in testa ma poi è stato ripreso e poi superato dal duo composto dal norvegese Erland Eldrup (lo scorso anno vincitore dell’Adidas Terrex Infinite Trails 60K Individual e del Meråker Mountain Challenge) all’italiano Carlo Alberto Cirla (sul podio quest’anno al Ferriere Trail Festival), tallonati dall’olandese Marijn Sinkeldam e Danilo Lantermino.
Photo ZZAM! Agency - Alessandro Zambianchi
La “strana coppia” composta Eldrup & Cirla ha proseguito insieme per il resto della gara, fino alla decisione di arrivare insieme sul traguardo, mano nella mano, chiudendo la gara in 14h32'25". Dietro di loro, staccato di circa mezz'ora abbondante, Danilo Lantermino (15h08'09" il suo tempo) che così sale sul terzo gradino del podio. Quarto Marijn Sinkeldam (15h36'34"), quinto Giulio Ornati (15h59'13"). Se Erland Eldrup era dato tra i favoriti della vigilia, Carlo Alberto Cirla ha rappresentato la vera sorpresa di questa edizione, firmando la prima vittoria in carriera con una prestazione di altissimo livello.
"E' una sensazione grandiosa, un sogno a occhi aperti, c'erano davvero poche possibilità che vincessi e invece eccomi qui", a spiegato a caldo Carlo Alberto Cirla. "Le gambe andavano, oggi è uno di quei giorni in cui va tutto in maniera perfetta. Ho capito che potevamo farcela quando gli altri dietro non recuperavano e poi dal Pavillon in poi abbiamo deciso di fare gara insieme".
E' dello stesso avviso anche Erland Eldrup: "E' stata quasi una gara a coppie, mi sono trovato davvero bene a correre con Carlo Alberto. Per me è stata dura, soprattutto di notte perché ho avuto problemi di stomaco".
Photo ZZAM! Agency - Domenico Fazari
Lisa Borzani cala un poker storico, centrando la terza vittoria consecutiva, a cui si aggiunge il trionfo del 2019 e il terzo posto del 2022. La due volte vincitrice del TOR330 – Tor des Géants ha preso la testa della corsa dal Rifugio Deffeyes per non lasciarla più, incrementando il suo vantaggio man mano che i chilometri passavano, tagliando il traguardo in tagliando il traguardo in 18h40’20”.
“Ho avuto diversi problemi allo stomaco che mi hanno messo in dif icoltà – dice Borzani. Non mi stuferei mai di fare questa gara, è sempre bellissima”.
Dietro di lei, stabile in seconda posizione fin da subito, un’altra delle favorite della partenza, Chiara Innocenti, già seconda l’anno scorso alla prima edizione del TOR100 – Cervino-Monte Bianco, che ha chiuso in 19h12'32", mentre ad occupare il terzo gradino del podio è la sudafricana Heleen Mills in 20h03'11".
Photo ZZAM! Agency - Alessandro Zambianchi
Cambia la distanza ma non il risultato. Simone Corsini si è imposto nel GTC55, prova da 55 chilometri e 3.800 metri di dislivello positivo. L’atleta emiliano, già vincitori di due edizioni del GTC100, ha tagliato il traguardo in 5h33'43", precedendo di pochi secondi il bielorusso Uladzimir Yakubouski, secondo in 5h34’19”, e Alessandro Macellaro, terzo in 5h34’46”. Partiti da Courmayeur alle 7 di mattina, i tre atleti di testa hanno mantenuto un ritmo sostenuto lungo tutto il tracciato, passando quasi in simultanea ai principali punti di controllo: Youlaz (km 14,8), Lago Combal (km 34,6) e Rifugio Maison Vieille (km 43,1). Proprio nel tratto finale Corsini ha costruito il suo successo, riuscendo a staccare di misura Yakubouski e Macellaro negli ultimi chilometri di discesa verso l’arrivo. Con un margine di un minuto scarso tra il primo e il terzo classificato, l’edizione 2025 del GTC55 si conferma tra le più combattute di sempre. Quarto Matteo Pellissier (6h20'47"), quinto Mickael Gruber (6h22'14")
"Ormai sono affezionato a Courmayeur, tra il GTC100 e il TOR, ma questa era la prima volta che mi cimentavo con la 55: ho dovuto cambiare distanza perché ho un problema da qualche mese al tibiale posteriore e mi sono dovuto accontentare, per così dire", ha spiegato Simone Corsini.
Photo ZZAM! Agency - Alessandro Zambianchi
Neanche il tempo di partire, e Margherita Vitali ha lasciato capire che oggi non ce ne sarebbe stato per nessuna. Ha imposto il suo ritmo fin da subito, determinata ad andare a prendersi il terzo sigillo di quest’anno dopo le vittorie allo Sciacchetrail e al Campo dei Fiori Trail. E così è stato: senza mai vacillare ha stravinto la gara femminile chiudendo con il tempo di 6h24’50” al 6° posto assoluto.
Per lei, una vittoria dal gusto molto particolare: “Ho imparato a sciare qui a Courmayeur nello sci club Crammont, ma è la prima volta che corro su queste montagne. Visto che nello sci club ero scarsa, è un po’ una rivincita – ha detto scherzando Margherita Vitali. Mi ero ripromessa di godermela, senza pensare al podio e senza guardare le altre, e ci sono riuscita. Ho un po’ accusato il fatto di essere partita subito forte. Peraltro questa è stata la mia gara più lunga, sia in termini di chilometri che di dislivello, ed è stato un bene usare per la prima volta i bastoncini”.
Molto più combattuta è stata la sfida per gli altri due gradini del podio, dove a spuntarla è stata in rimonta Sonia Chiapello in 7h15’13” con un’incollatura di vantaggio sulla tedesca Lena Glasbrenner in 7h16’40”, con Katie Wright (7h32'39") e Magda Moroni (7h51'18") quarta e quinta.
Photo ZZAM! Agency - Elisa Mapelli
Un rientro che vale oro quello di Simone Eydallin, atleta piemontese La Sportiva, che ha conquistato il GTC30 imponendosi su un tracciato tecnico e veloce di 30 chilometri e 1.500 metri di dislivello positivo.
Eydallin ha tagliato il traguardo in 2h48'57" secondi, precedendo il britannico Fearghas Thomson (2h55’57”) e l’italiano Federico Magagna (2h57’13”). Una gara condotta fin dai primi chilometri, con passaggi sempre in testa al Rifugio Bertone, Bonatti e Currù, a conferma di una condizione solida e di una strategia d’attacco ben calibrata. Quarto Alan Cherry (3h00'22"), quinto Jacopo Gregori (3h05'25").
«È stata una gara spettacolare – ha raccontato Eydallin all’arrivo –. La prima parte era perfetta per me, vengo dal mondo dei vertical e lì ho spinto forte. Ho costruito il margine giusto per portarla a casa". Ma il significato va oltre la prestazione: “Dopo un infortunio serio al ginocchio due anni fa, oggi volevo solo una cosa: vincere. Questa vittoria è per me, per tutto quello che c’è stato».
L’outsider che non ti aspetti. Evi Garbolino ha vinto da campionessa la GTC30 femminile al suo esordio nelle gare targate VDA Trailers. Dopo un testa a testa serrato fin dai primi chilometri con Laura Barale, la valdostana, fresca vincitrice del Licony Trail a inizio giugno proprio in Alta Valle, ha trovato lo sprint giusto nella discesa che l’ha portata dal Currù al Parco Bollino di Courmayeur in 3h26’49” al 13° posto assoluto.
“Sono contenta, è stato divertentissimo – ha detto la poliedrica atleta. Non avevo idea di cosa aspettarmi perché non faccio questo tipo di gare. Ho cercato di stare con Laura Barale perché mi sembrava molto sul pezzo: in discesa ne avevo di più, ma in salita mi recuperava e staccava sempre. Nell’ultima salita mi ha recuperata ma non mi ha staccata, e lì ci ho creduto”.
Proprio nei giorni in cui Garbolino trionfava al Licony Trail, Laura Barale vinceva il Marguareis Ultra Tour GM52. Oggi a Courmayeur ha dato vita ad una bella sfida con la vincitrice, lasciando la gara avvincente fino alla fine, per poi chiudere in 3h28’59”. Terzo posto per la francese Delphine Poirot in 3h41’49”, poi quarta Stefania Canale in 3h54’02”, già seconda nel 2019, e quinta la statunitense Jennifer Clay in 3h59’49”.
Photo ZZAM! Agency - Alessandro Zambianchi
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